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Chameleon's Garden

Genere – pop, folk

Biografia

Il giardino del camaleonte… un luogo dove io, Alberto Patriarca, posso riversare tutta l’ispirazione proveniente dalle sonorità del folk unite alle libertà espressive del pop. Sonorità che sin da giovanissimo ho sentito particolarmente mie e che ho riscoperto recentemente grazie ad un esperienza durata mesi nella giovanissima Australia. Malgrado quel paradiso sono tornato deciso a portare con me quella concezione di musica; qui in italia a Torino, casa mia. La mia carriera artistica è pressoché agli inizi ma ritengo sia già ricca di importanti sfaccettature. Il giardino nasce dalla mia necessità di imparare a raccontare me stesso prima di qualunque altro intento artistico, la mia natura curiosa mi ha reso un artista piuttosto eclettico così ho deciso di fondare un progetto aperto il cui intento è sì di adattare i suoi contenuti all’ascolto di un pubblico più vasto possibile ma anche quello di riservare sempre uno spazio alla sperimentazione, alla ricerca e alla riscoperta di suoni di altre epoche mai realmente dimenticati. Un solo colore è limitato a se stesso, il mio giardino ne conserva dai più svariati che si manifestano con emozioni forti quanto con leggerezze; con messaggi profondi e universali quanto con temi più quotidiani e perchè no, ingenuamente personali. Grazie alle mie esperienze e ad un pizzico del più comune talento mi presento davanti al mio pubblico con solo la mia chitarra e la mia storia. Nella speranza di esserne in grado condividerò la mia musica con chiunque voglia emozionarsi con me: il giardino è aperto a tutti.

Il primo brano dell’album si chiama Rover, un brano con cui vorrei rappresentare nel modo più semplice ed istintivo un legame con un sound antico in antitesi con la consapevolezza del presente.

Più volte mi è stato chiesto di descrivere questo album, spiegarne il significato, enunciarne il contenuto ed elencare le motivazioni che mi hanno portato a scrivere queste 11 canzoni, penso che la risposta più sensata sia I am a leaf che è il titolo dell’ album. Credo che spiegare la propria opera sia futile, posso tradurne il titolo Io sono una foglia, posso dire che secondo me ognuno di noi è come una foglia: provvedendo a se stessa provvede ad un sistema più grande e più complesso a partire dal singolo albero per il quale cattura la luce, fino al mondo intero per il quale produce ossigeno. Nel produrre questo album ho espresso ciò che avevo bisogno di esprimere ed al contempo provvederò al fabbisogno emozionale di chiunque ascolterà il mio disco… spero…

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